Una distinzione tra metodo e tecnica

E’ successo più volte di sentirmi fare questa domanda: “Ho questo problema visivo (presbiopia, miopia, astigmatismo, eccetera), quale tecnica mi consigli di praticare per avere buoni risultati rapidamente ?”. E ogni volta ho cercato di rispondere al meglio delle mie conoscenze, credo però con scarso successo.

Mi sono accorto infatti che le mie indicazioni, anche le migliori e ineccepibili, naufragavano di fronte ad uno scoglio insormontabile: la mia stessa incomprensione del pensiero del dottor Bates.

Non importa se ho raggiunto i miei obiettivi, non importa se ne so più di tanti altri (forse), le mie indicazioni (e forse non solo le mie) si sono sempre rivelate imprecise. Ho spiegato e detto qualcosa che non può funzionare. E non perché Bates non sia efficace, ma perché ho alterato il percorso del bersaglio finale.

Non esistono tecniche che vadano bene per uno specifico problema visivo, o meglio, nessuna tecnica è efficace se non è inserita in un percorso preciso, rigoroso, metodico. Appunto un metodo!

Cos’è un metodo ? Dal vocabolario Treccani:

Mètodo s. m. [dal lat. Methŏdus f., gr. Μέϑοδος f., «ricerca, indagine, investigazione», e anche «il modo della ricerca», comp. Di μετα- che include qui l’idea del perseguire, del tener dietro, e ὁδός «via», quindi, letteralmente «l’andar dietro; via per giungere a un determinato luogo o scopo»]. –1. In genere, il modo, la via, il procedimento seguito nel perseguire uno scopo, nello svolgere una qualsiasi attività, secondo un ordine e un piano prestabiliti in vista del fine che s’intende raggiungere. Talora indica più esplicitamente l’ordine, e anche la regolarità costante con cui si procede

Il dottor Bates stesso diceva che i migliori risultati venivano raggiunti da persone con preparazione di tipo militare, avvezzi ad eseguire prescrizioni rigorose senza porsi troppe domande. Noi però siamo un po' più complicati ed abbiamo sempre bisogno di sapere il perché delle nostre azioni in modo tale da poter raggiungre il massimo risultato con il minimo sforzo.

A questo punto possiamo farci un’altra domanda: il dottor Bates ha elaborato diverse tecniche, il palming, il sunning, il dondolìo, la lettura dei microcaratteri e tante altre e così sembrerebbe non essere più un metodo ma un insieme di pratiche senza alcuna relazione tra di loro.

E allora? Come dobbiamo dipanare la matassa?

Ci viene in soccorso lo stesso dottor Bates, quando dice che ogni persona può trovare il suo modo migliore per rilassare gli occhi, perché lo scopo principale di tutto il suo lavoro è quello di alleviare lo sforzo per vedere, da lui ritenuto la causa di TUTTI i problemi visivi.

La conseguenza pratica è che possono esistere tante tecniche quanti sono gli esseri umani e che ogni tecnica può funzionare benissimo se allevia lo sforzo per vedere. E allora perché non dire semplicemente di far riposare gli occhi senza inventarsi altre complicazioni?

Per capirlo bene, pensiamo ad un atleta che debba prepararsi ad una gara, poniamo una partita di calcio. L’allenatore conosce l’atleta, sa dove deve intervenire, sa che deve potenziare qualche aspetto in cui è particolarmente debole e suggerisce (o impone, dipende dal carattere) un esercizio specifico per il problema in questione. Il tutto inquadrato in una routine di allenamento che può essere valida per tutti i giocatori, senza distinzioni. Con regole ed orari precisi e un certo grado di impegno quotidiano. L’atleta può praticare una tecnica specifica, utile per i suoi problemi, ma non può astenersi dall’allenamento normale. Non può certo andarsene a letto quando vuole lui o andarsene in discoteca, poiché tanto il suo l’ha già fatto…

No, deve seguire il metodo dettato dall’allenatore e in più praticare le tecniche specifiche per il suo fisico.

In pratica, Bates espone un metodo il cui fine ultimo è quello di far riposare il sistema visivo.

Questo metodo è semplice: eseguire quotidianamente il palming, che calma la mente e schiarisce la visione e fare esercizi con la scheda di Snellen che ti rende consapevole dei progressi.

Tutte le altre tecniche servono sicuramente, ma anche loro devono avere regolarità di esecuzione , devono essere praticate con metodo.

Si possono praticare le altre tecniche senza palming e scheda di Snellen? Secondo me no, perché sono il cuore del metodo stesso. Qualcuno trova stancante il palming, ma credo che questo sia dovuto al fatto che mentre lo si esegue, si pensa a qualcosa di stressante invece che, come raccomandato da Bates, ad avvenimenti piacevoli.

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