Il Metodo Bates per il miglioramento della vista non e' ben accetto dai praticanti della cura ortodossa per l'occhio. Questo documento fa riferimento alle argomentazioni di un libro del 1956 diretto a mo-strare la falsita' del Metodo Bates, "La verita' sugli esercizi per l'occhio", di Philip Pollack, O.D. E' l'unico scritto consistente di questo tipo che io conosca. Il terzo capitolo, "Errori del sistema Bates", e' stato ritenuto sufficiente, per le sue argomentazioni, dagli oppositori del Metodo Bates, per cui ho ritenuto necessario soffermarmi su di esso e sui due capitoli successivi del libro.
Eccetto quando diversamente indicato, tutte le note sono tratte dal libro del
dr. Pollack.
Cominciamo.
Ci sono molti optometristi comportamentali, oculisti ed altri dottori in
medicina che credono che la teoria di Helmholtz sull'accomodazione, accettata
fin dalla meta' del 19° secolo, sia nella migliori delle ipotesi, seriamente
incrinata. Mentre scrivo, con la teoria di Ronald Schachar che sta riscuotendo
cosi' tanta attenzione, c'e' da domandarsi se la teoria "accettata" considera
comunque questo o altri aspetti relativi al modo in cui l'occhio e il sistema
visivo funzionano, cosa che chiarisce quanto deboli possano essere le prove che
supportano i "fatti".
Il dr. Bates ha dimostrato numerose cose sull'argomento in questione. Una e'
che i muscoli che circondano l'occhio sono in grado di produrre miopia,
ipermetropia e astigmatismo, in funzione dell'adattamento raggiunto, e per un
tempo tanto lungo quanto dura la contrazione. Ne consegue che la tensione
cronica dei muscoli implicati potrebbe mantenere l'errore rifrattivo per un
indefinito periodo di tempo, facendo apparire la condizione come permanente.
L'efficacia nel chiarificare la visione imparando a rilassare gli occhi lo
conferma ulteriormente.
Inoltre, deve essere riconosciuto che cio' per cui la teoria e' piu' o meno
corretta, non determina se il Metodo Bates funziona. La prova sta nei risultati
ottenuti con la sua applicazione, senza badare alla esposizione dell'esatto
motivo per cui avvengono gli adattamenti all'interno del sistema visivo.
Come Aldous Huxley disse nel suo libro sul Metodo Bates:
La successiva affermazione di Pollack:
Il lavoro rivoluzionario di Bates inizio' quando trovo' casi che non si adattavano alle teorie accettate e realizzo' esperimenti che dimostravano del pari la fallibilita' delle teorie. Questa e' una delle affermazioni di Bates relative all'accomodazione senza un cristallino.
Ovviamente tali casi sarebbero dovuti arrivare all'attenzione degli altri oculisti, sia prima che dopo Bates. Comunque, non sorprende che tutti loro non abbiano preso sul serio tali casi, li abbiano minimizzati con una teoria, abbiano scelto di dimenticarli o di rimanere saggiamente in silenzio, oppure non abbiano ottenuto la pubblicazione da parte degli editori dei giornali. Una volta Winston Churchill disse: "Tutte [le persone] occasionalmente inciampano nella verita' - ma la maggior parte si rialza, si spolvera e prosegue come se nulla fosse successo".
Bates ha fatto molto di piu' che presentare la sua teoria dell'accomodazione,
che e' cio' a cui Pollack si riferisce (che Bates riconobbe onestamente di non
aver inventato). Egli ha scoperto che la vista debole e' innanzitutto un
problema mentale. Ha scoperto i principi dell'uso rilassato degli occhi che
portano ad una buona vista. Ha scoperto che i problemi a lungo considerati
incurabili sono di fatto curabili. Ha scoperto metodi che aiutano coloro che
sono sotto tensione a rilassarsi. Ha esposto queste informazioni nel suo libro,
nei suoi articoli sul periodico "Better Eyesight", in numerosi articoli in
autorevoli riviste mediche e in comunicati alla comunita' oftalmologica. Ha
passato centinaia di giorni in clinica gratuitamente per trattare il pubblico
che si recava da lui, senza alcun compenso per il suo tempo, gettando i loro
occhiali e mostrando loro come vedere.
Inoltre, intorno all'inizio del secolo, diede contributi significativi, prima
ancora delle sue scoperte sul ruolo della mente nella visione. Invento'
un'operazione chirurgica per la sordita' persistente, consistente nel pungere la
membrana del timpano nell'orecchio. Scopri' la sostanza piu' tardi conosciuta
come adrenalina.
Invento' e perfeziono' la keratotomia astigmatica, un'operazione che la moderna
chirurgia rifrattiva ha fatto sua.
Gli argomenti di Bates sono completamente coerenti. La confusione puo' ravvisarsi nel fatto che egli ha illustrato il problema da angoli diversi. Una tensione mentale, o uno sforzo mentale sbagliato, e' causa di errori rifrattivi. Questa condizione di sforzo puo' anche essere descritta come un pensiero sbagliato, per la persona che si e' in qualche modo convinta che lo sforzo e' necessario o d'aiuto. L'atto di fissare (tenere gli occhi completamente immobili nel tentativo di vedere qualche cosa di piu' chiaro) e' uno dei modi in cui questa tensione si manifesta. E' necessario un notevole sforzo per riuscire a mantenere gli occhi completamente fissi. In definitiva, la relazione tra tensione cronica e scarsa circolazione e' ben chiarita.
Queste spiegazioni proposte sono puramente teoriche, e non possono essere dimostrate. Cio' che puo' essere dimostrato e' che gli occhi vedono un "grigio medio diffuso" se non sono totalmente rilassati. Se sono sottoposti ad una tensione notevole, spesso si vedono bolle di altri colori, anche impressioni di immagini di oggetti appena visti con gli occhi aperti oppure altri colori prodotti dalla mente. Quando si e' piu' rilassati, si vede un nero pece. Nessuno pero' con vista perfetta ha una vista perfetta per tutto il tempo, e quando non ce l'ha, non si puo' vedere un nero perfetto ad occhi chiusi e coperti. Quando si e' completamente rilassati, l'illusione dei colori scompare e si vede un nero perfetto.
Uno sforzo inopportuno per vedere e' associato a vista imperfetta. La tensione prodotta puo' essere osservata da chiunque capisca come individuarla, non solo dal dr. Bates. C'e' una differenza nello sguardo delle persone che sono rilassate rispetto a coloro che sono vittime di una tensione mentale. Se qualcuno e' miope gli occhi possono apparire sporgenti con un evidente sforzo per vedere, si possono strizzare, possono essere tenuti rigidamente fermi. La tensione puo' essere osservata sull'intera faccia. Non solo e' sul volto, ma nella voce, nella camminata, in ogni cosa che la persona fa! E tutto cio' e' solo un accenno dell'enorme sproporzionato sforzo mentale. Quando queste azioni scorrette vengono fermate, la vista migliora sempre.
Il dr. Bates ritiene che, quando l'esaminatore e' cosi' vicino, il paziente si innervosisce, e questo, secondo la sua teoria, basta a renderlo miope o ipermetrope. Percio', egli ritiene che l'esaminatore debba essere distante sei piedi e piu' dal paziente. E' un fatto elementare, facilmente verificabile, che a questa distanza e' difficile, se non impossibile, effettuare una accurata retinoscopia perche' l'area visibile della pupilla e' marcatamente ridotta e l'ombra e' appena percepibile. E' inoltre difficile, anche alla distanza usuale, vedere in molti casi chiaramente l'ombra, specialmente quando le pupille sono piccole ed il paziente anziano. Uno puo' solo meravigliarsi di fronte al dogmatismo del dr. Bates riguardo i suoi risultati in queste condizioni!
C'e' un'altra, piu' seria, critica. Nell'usare il retinoscopio, e' importante che l'esaminatore sia sicuro che l'occhio del paziente stia costantemente fissando un punto lontano; altrimenti i risultati sarebbero falsati. Per esempio, se il paziente non ci vede da lontano e guarda un oggetto piu' vicino mentre viene esaminato, l'ombra indichera' invece un difetto di vista da vicino. Il dr. Bates si era preoccupato di vedere che l'occhio del suo paziente stesse fissando continuamente un punto lontano? Lui ci dice che usava il retinoscopio quando i soggetti erano sia fermi che in movimento, mentre dormivano ed anche sotto l'effetto dell'etere o del cloroformio, quando l'occhio era "parzialmente chiuso", quando la pupilla era contratta ad un "puntino" dalla droga, mentre l'occhio "oscillava" da parte a parte, e che aveva esaminato gli occhi di migliaia di animali, inclusi gatti e cani, con un retinoscopio. Queste affermazioni sono un criterio di valutazione dell'affidabilita' dei metodi di ricerca del dr. Bates. E' impossibile ottenere una "ombra" percepibile quando la pupilla e' tanto piccola quanto un puntino. Non c'e' ovviamente nessun ombra quando il paziente sta dormendo - a meno che non dorma con gli occhi aperti. Ne' il medico puo' ottenere altro che risultati variabili mentre gli occhi del paziente oscillano; e come chiede ad un paziente cloroformizzato di mantenere lo sguardo su un punto lontano? Come puo' chiederlo a un cane e un gatto e poi essere sicuro che l'animale non sposti lo sguardo?
E' difficilmente probabile che qualcuno che fa, dell'uso dello strumento in
tutte le condizioni, una vera e propria passione e passa decadi dedicandosi ad
esso, possa essere incompetente nel suo utilizzo. Il dr. Bates ottenne una vista
notevole dopo aver curato se stesso dalla presbiopia, cosi' non dovrebbe essere
sorprendente che fosse piu' abile di molti altri nell'uso dello strumento.
Le sue scoperte con il retinoscopio superano anche la prova dall'esperienza.
La persone che hanno scartato i propri occhiali e iniziato la cura della loro
vista debole, notano drammatici cambiamenti nella qualita' della visione, in
relazione al loro stato emotivo e ad altri fattori. Questo e' qualcosa che
spesso variera' poco se si indossano gli occhiali o passera' inosservato se si
parte dall'assunto che la qualita' della vista non cambia, sia in peggio che in
meglio, in funzione di come si sta usando la mente. La variabilita' nella
qualita' della visione e' diventata cosi' ovvia a tali persone (incluso me
stesso), che non c'e' alcuna necessita' di dubitare dell'accuratezza di Bates
con il retinoscopio. Il fatto che nessuno con vista perfetta abbia una perfetta
vista per tutto il tempo, dovrebbe essere ovvio a tutti coloro che hanno vista
perfetta.
Non e' affatto sempre cosi'! La "miopia cronica" qualche volta e'
progressiva, improvvisamente peggiora drammaticamente in un breve periodo di
tempo. Piu' rapidamente la vista peggiora, piu' rapidamente sono aumentate le
cattive abitudini che provocano tensione. Oculisti diversi possono effettuare
misure significativamente diverse per la vista della stessa persona.
Non e' una minoranza dei casi quella in cui lo stato mentale ha un effetto
sulla qualita' delle visione. Questo e' vero per tutti!
Tutti coloro che compiono uno sforzo per vedere e producono vista imperfetta hanno un modo sbagliato di pensare. Essi possono essere considerate persone "normali" da altre persone con lo stesso problema o anche da chi non si accorge coscientemente della tensione, ma essa e' ben evidente se si sa cosa cercare. Lo stress e' una conseguenza differente. Non tutti reagiscono nello stesso modo a differenti tipi di stress: solo la reazione di produrre uno sforzo per vedere causa i problemi di visione. Anche se viene prodotta tensione, non necessariamente diventa cronica, come chiunque con vista perfetta ha parzialmente sperimentato. Chi, con pensieri sbagliati, non manifesta forma di tensione nel vedere, avra' ancora una vista normale.
Nel suo libro, il dr. Bates ha citato persone con vista normale che erano in
grado di guardare direttamente il sole senza disagio e senza conseguente perdita
di vista. Egli fa attenzione perche' le persone con vista imperfetta, nella
grande maggioranza dei casi, producono probabilmente un aumento della tensione e
un peggioramento della vista con il rimirare il sole. Proprio da nessuna parte
egli suggerisce a tutti quanti di provarci, ma indica chiaramente che non era
riuscito a trovare un caso che, curato per mezzo della fissazione centrale, non
avesse visto scomparire anche ogni effetto negativo del rimirare il sole. In
altre parole, tutte le persone che sono state liberate dalla tensione, si sono
anche liberate da ogni conseguenza negativa del rimirare il sole. Altrettanto,
egli non e' in grado di trovare un caso in cui gli effetti dannosi prodotti
dall'osservazione del sole si siano dimostrati permanenti.
Egli si e' sforzato di dimostrare che la luce non e' deteriorante per la
vista. Egli ha inondato gli occhi di animali, per un ora e piu', con la luce
estremamente luminosa di una lampada ad azoto. Successivamente, l'esame degli
occhi non ha dimostrato alcun effetto negativo che non potesse scomparire in
poche ore. Dopo la pubblicazione del suo libro, da nessuna parte (che io abbia
trovato) Bates cita di nuovo quest'argomento nei suoi scritti. Un'altra cosa che
ha citato nel suo libro era il "trattamento con il sole", con cui intendeva il
focalizzare la luce del sole direttamente sulla sclera del paziente per brevi
istanti alla volta. Egli ha verificato che le persone erano cosi' spesso
beneficiate da questo che ha continuato regolarmente la pratica per il resto
della sua carriera.
I moderni insegnanti di Bates spesso insegnano il "soleggiamento", la pratica
di chiudere gli occhi, faccia in fronte al sole, e muovere la testa lentamente
avanti ed indietro per seguire la luce del sole che splende attraverso le
palpebre chiuse su tutte le parti della retina.
Relativamente al glaucoma:
Il dr. Bates con il suo metodo ha curato pazienti con glaucoma, altrettanto bene come quelli con cataratta e altre malattie degli occhi. E' semplicemente naturale che le condizioni associate con la salute e le corrette funzioni dell'occhio possano essere migliorate quando la tensione viene alleviata e il rilassamento prende il suo posto. Questo non e' un fatto osservato esclusivamente dal dr. Bates. Vengono immediatamente in mente tre eminenti persone: Meir Schneider che si e' curato da solo di una cataratta congenita, e' diventato un insegnante per la vista, e ha scritto anche un libro sulla sua esperienza; Grace Halloran che ha migliorato la sua retinite pigmentosa e degenerazione maculare, e' diventata una insegnante per la vista e ha scritto anche lei un libro. Il noto romanziere Aldous Huxley ha migliorato enormemente la sua condizione, dovuta agli effetti di una cicatrice sulla cornea dovuta a cheratite puntata, e ha scritto a sua volta un libro.
Il dr. Bates usava proprio un oftalmoscopio tanto bene da vedere anche per
loro, solo che lui aveva a disposizione la tecnologia di un secolo fa. A parte
questo, l'opinione del dr. Bates e' che le macchie fluttuanti scompaiono quando
la tensione viene rilasciata. Questo e' confermato dalla mia stessa esperienza
con il problema e da quella di un insegnante di Bates col quale ne parlai una
volta. Il fatto non e' se siano corpi fisici o no, ma che il problema abbia
cessato di esistere quando la tensione e' stata eliminata; e' cosi', non si sono
piu' viste e mai piu' ne e' tornata una, sia che fossero qualcosa di reale o no.
Anche se corpi che sono scambiati per macchioline fluttuanti appa-rentemente
possono essere visti quando sono "sufficientemente grandi", cio' non vuol dire
automaticamente che tutte le macchioline flottanti siano tali corpi.
Il dr. Bates voleva solo precisare che ogni vetro diminuisce la percezione
del colore e che, per questo motivo, senza lenti, i colori si vedono sempre
meglio, specialmente alla distanza alla quale sono visti meglio. La sua opinione
era che un motivo per il quale gli occhiali non sono una risposta sono gli
occhiali stessi, non importa quanto forti essi siano, essi non migliorano mai la
vista allo stesso livello al quale una persona puo' giungere in modo naturale.
La percezione del colore e' un esempio. Questo e' tutto chiaramente detto nel
paragrafo a cui Pollack si riferisce.
Comunque, si deve ricordare che il dr. Bates fu in grado di guarire la
cecita' ai colori a pazienti ai quali anche l'ambliopia risulto' migliorata.
Innanzitutto, e' uno degli argomenti preferiti di qualche optometrista che il
miglioramento dato dalla tabella di prova sia un solo una confusa
interpretazione. Ma vedere e' vedere. Questo e' un esempio del modo in cui il
ruolo della mente nella visione e' spesso svilito come puramente meccanico
piuttosto che intelligente ed adattabile.
Secondariamente, una persona e' sempre tesa nel guardare un oggetto non
familiare. La familiarita' con qualcosa ne migliora la visio-ne. Non e' solo una
logica interpretazione, ma la concreta sua visione. Di nuovo, non sono solo gli
occhi che stanno lavorando. La memoria e' alleata strettamente alla vista.
In terzo luogo, quando qualcosa viene ricordato come visto perfettamente, la
persona e' rilassata. Come migliora il rilassamento, cosi' migliora la visione.
Trattenere in memoria qualcosa di visto perfettamente e' una pratica per il
rilassamento. Anche una memoria imperfetta di qualcosa puo' essere d'aiuto. Ad
esempio, qualcuno con una vista praticamente perfetta non puo' beneficiare della
memoria di qualcosa un po' sfocato, ma qualcuno con una vista molto povera
potrebbe beneficiare anche di tale memoria.
Pollack puo' solo insinuare che le casistiche siano esagerate. Le illazioni
provengono chiaramente da qualche altra parte.
Per quanto riguarda l'ignoranza anatomica…
Nel 1885 Bates si laureo' alla Facolta' di Medicina e Chirurgia della
prestigiosa Columbia University di New York. Nel 1886 introdusse una nuova
operazione chirurgica per la sordita' permanente, consistente nella puntura o
incisione della membrana del timpano. Nello stesso anno, scopri' le proprieta'
stringenti ed emostatiche dell'estratto acquoso delle ghiandole surrenali, piu'
tardi commercializzato come adrenalina. Dal 1886 al 1888 fu
assistente clinico all'Ospedale per gli occhi e l'orecchio di Manhattan e medico
assistente all'ospedale Bellevue. Dal 1886 al 1891 fu insegnante in oftalmologia
all'Ospedale della Post Laurea e della Scuola medica di New York. Dal 1886 al
1898 fu assistente al Pronto Soccorso Oculistico di New York, al dispensario
Settentrionale, al dispensario del Nord-Est, al dispensario del Nord-Ovest e
all'Ospedale di Harlem. Nel 1894 invento' l'operazione chirurgica della
cheratotomia astigmatica.
Non c'e' dubbio che durante questo periodo di tempo egli fosse un oculista
di alta levatura, ben stimato dai suoi colleghi.
Alla luce di cio', com'e' possibile che il dr. Bates fosse meno che
estremamente competente sui fatti e sulle teorie anatomiche accettate?
Che il dr. Bates, con tutto questo bagaglio professionale, piu' gli anni di
sperimentazione iniziati nel 1896, contestasse le teorie dell'oftalmologia rende
le sue affermazioni tutte molto piu' significative. Come suddetto, egli era
stimato dai suoi colleghi, tuttavia, quando inizio' a fare affermazioni sulla
cura della miopia e degli altri problemi, fu ignorato ed ostracizzato.
Egli pubblico' numerosi articoli sulla sua cura della vista difettosa in
note, rispettabili riviste mediche dei suoi tempi. Uno qualsiasi di quei
giornali avrebbe verificato le affermazioni di ogni autore per assicurarsi
rispettabilita' come giornale di informazione attendibile, specialmente quando
quegli articoli mettevano in discussione, in maniera esplicita ed accusatoria,
il vero nocciolo dei principi della scienza medica. Fare cio' in una rivista
medica e' un grande impresa per un dottore. Il dr. Bates stava sfidando
apertamente le teorie su cui praticamente ogni oculista del Paese basava la
propria pratica, cosi' facendo si creava nemici importanti. Con gli editori dei
giornali medici che conoscevano perfettamente la controversia relativa alle
affermazioni di Bates e come la reputazione del giornale potesse essere rovinata
qualora avessero fornito informazioni imprecise, quanta probabilita' ci poteva
essere che gli editori non si impegnassero con tutte le risorse necessarie per
verificare l'esattezza delle informazioni che Bates stava sottoscrivendo, prima
della loro pubblicazione? Questo la dice lunga!
Il Metodo Bates e' principalmente per la mente, non per gli occhi. Se Pollack voleva contestare questo, avrebbe dovuto cercare qualche modo per dimostrare che la tensione della mente non influenza gli occhi o qualche altra parte del corpo, e che non intacca neppure la stessa efficienza e utilita' dell'occhio. Questo e' diventato ovvio per i seguaci del Metodo Bates. Negli ultimi pochi decenni c'e' stato qualche riconoscimento da parte della comunita' medica dei disturbi correlati allo stress di problemi fisici causati dalla mente. Da questo riconoscimento, fate un passo piu' avanti e arriverete al metodo Bates.
Teoricamente, se qualche cosa e' di ampio uso pratico universale per l'aiuto nel liberare dalle sofferenze gli esseri umani, esso dovrebbe essere adottato velocemente dalla classe medica e implementato nella misura piu' completa. Sfortunatamente, non e' questo il modo in cui funzionano le cose.
Egli aggiunse:
La persone curate dalla vista imperfetta ritornata agli occhiali hanno cominciato nuovamente a essere in tensione o ad essere tese in maniera differente di prima se il problema e' differente. Tali persone, tanto per cominciare, non erano probabilmente completamente guarite, poiche' la vista perfetta e' senza sforzo ed e' difficile ricadere in tensione una volta che, per cosi' dire, ti sei ben piantato sulla cima della collina.
La segnalazione della sua scomparsa non fu sette, ma diciassette anni dopo la laurea. Secondo quanto riferito, egli lascio' New York nel 1902. C'era molta confusione quando lascio' New York, poiche' neppure sua moglie sapeva dove fosse andato. Aspetti della storia dell'amnesia sono alquanto sospetti. Comunque, lavoro' nel Nord Dakota per la miopia degli scolari dal 1903 al 1910 (Bates, "La prevenzione della Miopia") e sembra che si recasse anche a Londra per motivi al momento non conosciuti.
Nel capitolo 4 del libro di Pollack. Riguardo al Dr. Peppard, un insegnante di Bates:
Questa e' una comprensione errata della fissazione centrale (un termine coniato dal dr. Bates, con nessun altra spiegazione). Non e' focalizzare un oggetto sulla macula. E' la condizione di rilassamento per la quale le persone vedono meglio nel centro della vista e meno chiaramente lontano da esso. Qualcuno con vista debole vede un'ampia area con uguale (debole) chiarezza invece di vedere piu' chiaro nel punto in cui egli sta guardando. Gli occhiali non correggono questo. Non e' un problema di correzione del fuoco dell'immagine sulla retina, e' un problema mentale . Migliore e' la vista, migliore e' il rilassamento e migliore e' la fissazione centrale. Fissazione centrale non significa guardare un piccolo punto continuamente. Infatti, e' esattamente il contrario. Fissare lo sguardo ostacola la fissazione centrale, per una fissazione centrale puo' solo servire uno spostamento rilassato. Qualcuno che fissa lo sguardo cerca di vedere una ampia area senza muovere gli occhi. Nella fissazione centrale, non solo deve essere visto al meglio un piccolo punto, ma il punto guardato deve continuamente cambiare.
Huxley scrisse sul metodo Bates un libro che includeva la descrizione del suo stesso miglioramento dalle condizioni che il suo medico dichiaro' potevano solo peggiorare. Allora lui programmo' di presentare un discorso senza occhiali per mostrare che poteva leggerlo. Quanto e' probabile che avrebbe osato presentare se stesso, come prova dell'efficacia del metodo di Bates, leggendo senza occhiali, senza essere sicuro in anticipo che poteva farlo? Le ricadute provvisorie sono estremamente comuni nelle persone che migliorano la loro visione, fino a quando non sono completamente guarite, particolarmente nelle circostanze di pressione mentale. Huxley miglioro' le sue condizioni, ma non guari' mai completamente. Che una ricaduta sotto stress debba provare che non avesse mai avuto miglioramenti e' ridicolo. Lui ha sostenuto di essere in grado di leggere spesso in condizioni di buona illuminazione senza occhiali, e quanto stupido avrebbe dovuto essere per dire cio' senza essere capace di farlo almeno per una parte del tempo?
E' ingannevole indicare che e' normale per gli insegnanti essere cosi'
ipocriti come nell'esempio indicato. Se alcuni insegnanti di un metodo
alternativo per la salute sono ciarlatani, non ne consegue logicamente che tutti
debbano essere ciarlatani. Ognuno, senza preoccuparsi delle qualifiche, puo'
alzarsi e autodichiararsi insegnante del Metodo Bates.
CITAZIONI
Bates, W.H. La Cura della Vista Imperfetta con il Trattamento Senza Occhiali
Bates, W.H. "La Prevenzione della Miopia nei bambini della Scuola"
Huxley, Aldous. L'Arte di Vedere. Adelphi 1989
<->
Torna all'Home Page